Il Principio di Sussidiarietà in bioetica
Raffaele Sinno.
E’ noto che il principio di sussidiarietà /socialità è entrato a far parte di diritto nelle discussioni fondative della bioetica contemporanea. Per tale principio s’intende "la capacità e l’impegno di ogni singola persona a realizzare se stessa nella partecipazione della realizzazione del bene dei propri simili". Tale principio trova una sua ampia collocazione in ambito politico-
Da queste premesse si possono tracciare discussioni in ambito etico e bioetico per quello che concerne il principio di sussidiarietà. In prima istanza, la gestione dei diritti fondamentali, tra cui quello della salute, deve considerare un giusto equilibrio tra sussidiarietà e ridistribuzione dei finanziamenti. Ogni possibile questione biopolitica, di decentramento e gestione locale in ambito sanitario, per essere realizzata, ha bisogno di una programmazione sussidiaria del marketing sanitario. Nell’articolo 118 della nostra costituzione tale principio etico trova una sua spiegazione teorica nella gestione della prassi sociale, dato che si delineano i due livelli di sussidiarietà verticale e orizzontale. Il primo, quello verticale, prevede che i bisogni debbano essere corrisposti, con una maggiore vicinanza delle gerarchie di potere al cittadino, ciò presuppone il decentramento e la razionalizzazione delle esigenze sanitarie, nel loro livello formativo e educativo. Il secondo, quello orizzontale, non ancora applicato, presume un ulteriore spostamento di gestione, in modo da ottenere e riconoscere le strutture sociali operanti sul territorio, capaci di gestire direttamente i fondi, e di rispondere delle linee politiche sanitarie. Tale trasformazione prevedrebbe una transizione dalle attuali capacità e competenze, per una gestione responsabilizzata non di vertice. Per questi motivi, si apre una nuova stagione di cambiamenti, con il concetto di Big Society, ossia una società in cui la persona non chiede più aiuto allo Stato, ma è capace di organizzare una rete di protezione sociale più solidale ed efficiente. Un possibile modello di Welfare sussidiario, un cambiamento da costruire e sperimentare, poiché la persona rimane fulcro di attività dinamica di ogni collettività.